ROSA? NO, ABBIAMO BISOGNO DI QUOTE AZZURE
Pubblicato: novembre 22, 2013 Archiviato in: chi me l'ha fatto fare?, creatività e innovazione, darsi una mano, sostenibilità | Tags: collaborazione, lavoro autonomo, mettersi in proprio, trovare lavoro 1 CommentoAlle superiori, solo 4 prof. su 10 sono uomini, meno di 3 su 10 alle medie. Insegnanti, baby sitter, assistenti di direzione: tutte donne o quasi. Sì, le quote azzurre servono. Si laureano piu’ femmine che maschi: ahi, anche all’Università servono le quote azzurre? Purtroppo se i ragazzi si laureano di meno e’ perche’ ne hanno meno voglia. La differenza fra quote rosa e quote azzurre e’ tutta qui.
Gli uomini sono assenti perche’ non vogliono, non perche’ non riescono ad esserci!
La buona notizia e’ che la situazione migliora, lentamente.
The good news is we are making progress, but very slowly
Saidia Zandi – World Economic Forum
Lentamente migliora nel mondo, lentamente migliora in Italia.
L’Italia resta al 71° posto su 136 Paesi presi in esame dal World Economic Forum – una delle piu’ autorevoli voci nel mondo in materia di analisi economiche e sociali. Recuperiamo qualche posizione rispetto al 2012: piu’ donne in politica. Sarò mica un effetto quote rosa?
La nostra esperta Cinzia Gatti ha preparato una sintesi dei dati mondiali, italiani e della provincia del VCO: la trovate su slideshare .Ne abbiamo parlato a “Donne per la sostenibilità” il 15 novembre.
I NUMERI
I dati servono: innanzitutto per vedere la realtà come e’, non come ci piacerebbe che fosse.
Senza dati, ci sentiamo un pò come nel paese dei bugiardi. Il paese inventato (inventato?) da un uomo che ha avuto voglia di fare anche il maestro:
In quel paese nessuno /diceva la verità,/ non chiamavano col suo nome/ nemmeno la cicoria:
la bugia era obbligatoria.
Quando spuntava il sole/ c’era subito uno pronto/ a dire: “Che bel tramonto!”
Gianni Rodari – Il Paese dei bugiardi
Nel Verbano Cusio Ossola 1 impresa su 4 è governata da donne. Prevalgono turismo, dove quasi la metà delle imprese sono governate da donne, e commercio.
Il contributo delle donne all’economia provinciale e ai settori trainanti dell’economia provinciale e’ evidente. Tutto bene? No.
Le donne sono piu’ della metà dei cittadini (51%) e poco meno del 60% dei residenti laureati. Eppure nel VCO il tasso di disoccupazione femminile e’ 3,6 punti percentuali piu’ di quello maschile. Moltissime le donne scoraggiate che abbandonano il mercato del lavoro. Il tasso di inattività femminile tra i 35-44 anni, passa dal 17% nel 2011 ad oltre il 25% nel 2012.
E LA POLITICA?
Sono poche donne le sindaco nel Verbano Cusio Ossola: 9 su 77 comuni. Ancora meno le donne presenti in Giunte e Consigli comunali: risultati ben al di sotto delle medie regionali e nazionali.
Questi e molti altri dati li trovate nel bilancio integrato 2012 della Camera di commercio: contiene un primo bilancio di genere.
Detto altrimenti:
I temi posti dalle donne, la loro responsabilità, concretezza, il loro senso immediato di ciò che è primario, la loro vicinanza alla vita, la loro idea di economia di crescita e di sviluppo NON ENTRANO NELLE AGENDE POLITICHE
Pieranna Margaroli – imprenditrice
Della stessa opinione la Premier Neozelandese Hellen Clark : ne abbiamo parlato sulle nostre pagine facebook qui.
Sono opinioni, per quanto autorevoli. Ma rispecchiano i numeri.
Nelle Camere di commercio le quote rosa sono state appena introdotte: oggi il 7% dei componenti di Giunta e’ donna. Prima erano il 2%. Nessuna donna e’ Presidente di Camera di commercio. Ci sono solo due Vicepresidenti donna: una e’ Vittorina Prina, nel VCO. Monica Onori – Unioncamere
Nelle società quotate sono state imposte le “quote rosa”. Oggi le donne sono piu’ presenti nei Consigli di amministrazione, ma sono
appena l’11,8%. (erano il 6,8 prima della legge) la situazione peggiora se si guarda ai ruoli ricoperti dalle donne: il 2,3% sono Presidenti del Cda e meno del 4% sono Amministratore Delegato http://www.linkiesta.it/donne-cda
I dati dicono, sull’interpretazione si corre. C’e’ chi si arrovella, chi strilla: piu’ donne nel cda = piu’ redditiviità. No, piu’ donne nel cda=piu’ propensione al rischio!.
E’ davvero necessario chiedersi e indagare cosa porta una donna in un cda? Cosa portano gli uomini con gli occhi verdi? E quelli con i calzini corti?
Ma che domande vi fate, ci facciamo? Le donne non sono nei consigli di amministrazione, non sono dove si decide e questa e’ una stortura. Punto.
QUOTE AZZURRE? UN SUGGERIMENTO
Chiediamo le quote azzurre: alle simpaticissime feste scolastiche e di compleanno, in attesa nella sala d’aspetto del pediatra e del medico che visita genitori e zii, a cercare parcheggio vicino alla scuola o all’asilo e così via. Su, via: il mondo e’ bellissimo perche’ e’ fatto di tanti colori. Altrimenti e’ monotono.
LAVORIAMOCI SU, ALLORA.
La realtà e’ quella che e’: va cambiata. Lavoriamoci su. Mettiamo insieme i colori. Non e’ sempre necessario immaginare grandi cose: può bastare pensarle diverse.
Anche una sciarpa può essere concettuale: una riga al giorno, dell’identico colore del cielo: sky scarf Le cose a volte sono piu’ facili di quel che sembra, come la sciarpa indossata da Steve West : il modello gratis lo trovate qui.
L’ha disegnato proprio lui, Steve West: anche gli uomini ci riescono, se vogliono
Finanziamenti per donne e giovani
Pubblicato: novembre 13, 2013 Archiviato in: Aprire un'impresa, finanziamenti | Tags: lavoro autonomo, mettersi in proprio Lascia un commentoIn Piemonte e’ piu’ facile l’accesso ai finanziamenti bancari per imprese di donne e giovani.
La Regione infatti garantisce alla banca il prestito concesso, a costo zero.
Domani ne parla a Stresa Susanna Barreca qui
Altre info sulle iniziative della Regione Piemonte qui http://www.vb.camcom.it/Page/t02/view_html?idp=1204
foto Hand in hand by © John Krzesinski, 2011 su Flickr qui
Donne per la sostenibilità: collaboriamo? Il 29 novembre il primo evento dedicato all’economia collaborativa
Pubblicato: novembre 11, 2013 Archiviato in: Aprire un'impresa, creatività e innovazione, finanziamenti, lavoro, lavoro e famiglia, sostenibilità | Tags: co-working, collaborazione, conciliazione, darsi unam mano, flessibilità, lavoro autonomo, lavoro creativo, mettersi in proprio, tempo 1 CommentoC’e’ il coworking e le warmshowers, il crowd funding e il carpooling. Ci sono molte nuove imprese: di giovani e di donne. Sul coworking trovate un post qui , le docce calde sono per i cicloturisti, la raccolta di fondi per le buone idee, il carpooling per muoversi spendendo e inquinando meno. Tutte vogliono dire: fiducia, voglia di stare insieme e collaborare.
Sharitaly e’ un grande evento dedicato all’economia collaborativa. Al mattino vengono presentate due ricerche, dell’Università Cattolica e di Duepuntozero Research. Al pomeriggio confronto fra start up, grandi imprese, enti pubblici e società civile. Il progamma qui http://www.sharitaly.com/programma-sharitaly.php. Da leggere questo articolo di Marta Maineri, fondatrice di Collaboriamo!
Secondo gli organizzatori, l’economia collaborativa o sharing economy e’:
“un nuovo modello economico, capace di rispondere alle sfide della crisi e di promuovere forme di consumo più consapevoli basate sul riuso piuttosto che sull’acquisto e sull’accesso al bene piuttosto che sulla proprietà”
Voi che ne dite? La foto e’ “share some LOVE” – by Antony Cain su Flickr
Turismo e arte: nasce il Coworking alla Città dell’Arte di Biella
Pubblicato: novembre 7, 2013 Archiviato in: Aprire un'impresa, creatività e innovazione, lavoro, lavoro e famiglia, sostenibilità | Tags: co-working, collaborazione, conciliazione, creatività, impresa, lavoro autonomo, lavoro creativo Lascia un commentoFondazione Pistoletto ,Viaggi e Miraggi e Movimento Lento lanciano un progetto di coworking in uno spazio prestigioso: la Città dell’Arte creata a Biella dall’artista Michelangelo Pistoletto.
L’obiettivo è quello di condividere uno spazio lavorativo anche con professionisti e aziende attive nello slow tourism. Open day il 16 novembre: Cittadellarte-Fondazione Pistoletto – News.
Arriva a Stresa il Giro d’Italia in rosa
Pubblicato: novembre 4, 2013 Archiviato in: Aprire un'impresa, lavoro | Tags: impresa, lavoro autonomo, lavoro creativo, mettersi in proprio 6 commentiPer la prima volta il Giro d’Italia in rosa fa tappa a Stresa! Appuntamento il 14 NOVEMBRE per parlare di
DONNE e SOSTENIBILITA‘.
Imprenditrici e rappresentanti del sistema territoriale parleranno di sostenibilità e porteranno la propria esperienza su turismo, responsabilità sociale e cibo. Scarica qui il programma in pdf donne e sostenibilità .
Il filo conduttore del 6^ Giro d’Italia in rosa e’ il turismo. Per questo la tappa e’ organizzata da Comitato imprenditoria femminile e Camera di commercio in collaborazione con Lago Maggiore Meeting Industry e Lago Maggiore Green Meeting (le loro pagine web qui e qui).
Il Lago Maggiore per primo in Italia si è posto l’obiettivo di proporre meeting e congressi eco sostenibili, con il marchio Lago Maggiore Green Meeting. Insomma, il giro d’Italia in rosa a Stresa sarà anche un pò verde.
La partecipazione e’ a numero chiuso; per iscriverti:
Il Giro d’Italia delle donne che fanno impresa si svolge ormai da anni. Quest’anno si parte da Napoli e poi via:, Monza, Stresa, Nuoro, Livorno, Brindisi, Trento, Forlì-Cesena e Latina saranno il teatro di eventi, incontri ed approfondimenti. Si parlerà di turismo e dei settori collegati come enogastronomia, made in Italy, artigianato. Focus sui dati piu’ aggiornati, sul rapporto tra imprenditoria femminile e turismo, sui trend della domanda e dell’offerta turistica, sulle nuove professionalità. La manifestazione e’ stata ideata da Unioncamere e dai Comitati per la promozione dell’Imprenditoria Femminile . I dettagli sulle altre tappe sono qui.
AVERE SUCCESSO E DIVERTIRSI: INTERVISTA ALLA DONNA DEI RECORD
Pubblicato: agosto 19, 2013 Archiviato in: Aprire un'impresa, chi me l'ha fatto fare?, interviste, lavoro, lavoro e famiglia | Tags: anni 50, cambiamento, capacità, giornaliste sportive, lavoro autonomo, mettersi in proprio, mille miglia, moda, motivazione, salto dal trampolino, tina onassis, trovare lavoro 2 commentiMaria Luisa Zambrini e’ la donna dei record. Una macchina per vincere , titolava La Repubblica in questo divertente articolo di Ormezzano che ne ripercorre l’incredibile carriera . E’ una donna vivace, arguta, disponibile. Ama la vita, vivendola. La sua energia e passione sono contagiose. Abbiamo avuto il grande piacere ed il grande onore di incontrarla durante il suo soggiorno sul Lago Maggiore. Ci ha spiegato come raggiungere tanti traguardi e fare cose per altri difficili: con la regola del tre. Riassumo le tante cose belle che ci ha raccontato. E spero di non farle torto: Marisa ha una personalità spiccata, ma soprattutto ha tanto da dire e da insegnare.
I RECORD? SONO ANOMALA PERCHE’ VIVO
Roberta: hai lavorato a fianco di molti uomini di spicco e di carattere non certo morbido. Imprenditrice nella moda, giornalista sportiva, pluripremiata. E incontri scintillanti: come quella volta che la bellissima Tina Onassis….
Marisa: sono anomala per come ho vissuto e come vivo la mia età. Compio 90 anni a gennaio.
Sono anomala perche’ ho fatto tante cose, e le ho fatte perche’ mi piacevano tutte. E’ vivendo che si impara qualche cosa, credo.
Sono una donna fortunata, così si sarebbe intitolata la mia autobiografia, se l’avessi scritta (sei ancora in tempo! NdR)
E così che ho ottenuto i miei record. Sono l’unica giornalista donna ad avere corso la Mille Miglia, vincendola nella categoria, negli anni ’50. Sono stata una delle prime giornaliste sportive donna, negli anni ’50. Azzurra di tuffi, a 75 anni l’ultimo salto dal trampolino dei 5 metri. Sono una delle poche donne, 30 su 3000 uomini, premiate dal CONI con la “Stella d’Oro al Merito Sportivo”. E sono stata:
-
il primo Segretario di una squadra di calcio maschile – e che squadra: la Juve, dal ’55 al ’59.
-
l’unica donna a dirigere una squadra di corse automobilistiche, negli anni ’60
LA FAMOSA REGOLA DEL 3 – OVVERO COME FARE TANTE COSE E AVERE SUCCESSO
Roberta: alla base dei tuoi record sportivi e professionali e forse di tutta la tua vita c’è la “regola dei 3 anni”. Come funziona?
Marisa: Ho cambiato spesso,
diciamo che ogni 3 anni ho cambiato attività.
Dopo un po’ che faccio una cosa mi viene in mente di farne un’altra o me ne viene offerta un’altra. Spesso me ne viene offerta un’altra. Perche’ ho il coraggio di dire sì quando penso di essere in grado di farlo. Non posso fare quella che ha fatto Margherita Hack, ad esempio, non ho la preparazione. Ma altre cose sì.
Se lo fanno gli altri posso farlo anch’io, e’ il mio motto.
Se leggo un’offerta di lavoro interessante, mi viene da rispondere subito. Poi mi dico “alla mia età..”, sono del ’24.
Ho l’interesse per le cose nuove. Questo mi ha sempre dato la volontà di dire “buongiorno, signori, me ne vado”. E lascio a vuoto, senza avere altre proposte, altre offerte. Arrivano sempre dopo.
Ho sempre fatto le cose perche’ mi piacevano: mai pensando questo mi rende, qui mi pagano tanto. Ho avuto incarichi molto ben remunerati, alla Juventus o alla Scuderia “Serenissima” per esempio, avrei potuto aggrapparmi a questi incarichi per averne altri, ma non l’ho fatto.
Ho sempre fatto le cose perche’ mi piacevano:
perciò quando non mi piacevano più me ne andavo, potevo andarmene.
Il caso ha avuto la sua parte: sono diventata azzurra di tuffi per caso, ho fatto la Mille Miglia al posto di un altro che non ha potuto partire.
VINCERE LA PAURA, VIVERE NELL’INCERTEZZA: “IL SEGRETO” (DI MARISA)
Roberta: Hai sempre avuto il coraggio di lasciare, senza sapere se ci sarebbe stata un’altra occasione. Incertezza e cambiamento segnano la nostra vita, vissuti anche con angoscia e timore. Qual’e’ il segreto per affrontare l’incertezza?
Marisa:
- Il primo segreto e’ dire sì. Mi chiedono e dico sì, vado.
- Ho l’idea che ogni lavoro e’ dignitoso se lo fai come si deve. In periodi difficili, ce ne sono stati, ero disponibile anche a fare la donna di servizio. Non ho mai avuto problemi perché sono sempre stata disponibile a fare qualsiasi lavoro.
- Non ammetto di non fare qualcosa, se posso: vado avanti a testa bassa. Forse anche questo e’ un pregio: non desistere.
- Il senso dell’ironia mi e’ servito molto. Trovo che oggi il senso dell’ironia manchi, specialmente alle giovani donne. Si possono affrontare molte situazioni complicate con l’ironia – non parliamo poi dei corteggiatori indesiderati!
- Non ho mai ammesso di avere dei complessi. Avevo il complesso del lato sud, l’ho vinto tuffandomi, con il sud rivolto al pubblico. Ho vinto la paura del buio, la paura dei cavalli e altre. Mi sono costretta a stare al buio e in mezzo ai cavalli. Se vivi le situazioni che ti fanno paura, scopri che alla fine non ti succede niente.
LO SPORT – QUALCHE LEZIONE PER LA VITA E IL LAVORO
Roberta: perche’ lo sport e’ importante?
Marisa:
Lo sport aiuta a capire che le difficoltà esistono e che c’è la possibilità di superarle
Cerco sempre di spiegare queste tre regole, soprattutto a ragazze e ragazzi:
- Lo sport deve essere divertimento, piacere. E’ gioco, innanzitutto. E’ bene che lo sappiano i ragazzi e anche i genitori. I miei genitori erano grandi sportivi, mio papà uno schermitore e Segretario della Nazionale di scherma: ma non mi ha mai detto di tirar di scherma. Ho provato, non era per me
- C’e’ sempre qualcuno piu’ forte di noi. Anche se oggi sono la piu’ forte o il piu’ bravo, fra un anno verrà fuori qualcuno può forte. Quindi, non diamoci delle arie, se siamo i primi.
- Le sconfitte esistono. Io anche se perdevo non ne facevo una malattia.
Roberta: Lo sport ci insegna anche qualcosa sulle donne? Poche fanno sport, da noi un’indagine recente evidenzia una grande differenza fra ragazze e ragazzi delle superiori.
Marisa: E’ vero, le ragazze in Italia fanno meno sport dei ragazzi: da una parte le ragazze si sentono inferiori in qualche cosa, mi sembra.. Dall’altra, la cultura e l’organizzazione non le aiuta. I genitori spesso non le incoraggiano e anzi sono un ostacolo: andare in giro, in trasferta? No, no. I maschi iniziano a giocare al calcio: iniziano fin da piccoli a fare cose insieme, a sentire l’importanza della squadra, a praticare uno sport come deve essere inizialmente, un gioco. Questo li aiuta molto. Pensiamo ad esempio agli USA: ci sono i college, lì tutti fanno sport, ragazze e ragazzi. Eppure
quando le donne riescono ad emergere spesso riescono meglio degli uomini
Pensa ai successi di questi giorni: nella scherma, alla maratona di Berlino. Grandi donne, grandi storie.
SI’, PER LE DONNE E’ PIU’ DIFFICILE
Roberta: sei stata ai vertici in attività difficili. Ma e’ vero che per una donna e’ diverso o ci piace raccontarcelo?
Marisa: Ho fatto molte cose, anche nel lavoro, che le donne in Italia non facevano e non avevano mai fatto. Ho ricoperto incarichi “da uomo”. Consapevole che se avessi sbagliato io, una donna. .. Non erano tanto le persone, ma il contesto, la cultura a rendere difficile o impossibile ad una donna di avere certi incarichi.
C’era chi, come Umberto Agnelli, era aperto a fare lavorare le donne: mi ha chiamato, una donna, in una squadra di calcio, mai visto prima. Sapendo che venivo da tutt’altro settore, dall’automobilismo.
Mi e’ capitato che fossimo in 3000 ed ero l’unica donna. Ma ho sentito i miei bei no:
corrispondente donna per lo corse alla RAI? Negli anni ’60: no. Direttore Sportivo dell’Alfa Romeo? Dirigenti donne: qui, no. A meno di accettare di fare la dirigente “fantasma”. No allora l’ho detto io:
no grazie, io voglio gli onori, non solo gli oneri.
Eppure non ho mai rinunciato alla femminilità, ad essere donna: anche alla Mille Miglia avevo un bel tailleur ( e mi sono sentita dire “finalmente una pilota vestita da donna”). Facevo i tuffi e mi mettevo il rossetto.
GLI ALTRI SONO IMPORTANTI
Roberta: hai lavorato per squadre sportive, quando hai iniziato con i tuffi a Torino c’era molti bravi atlete e atleti. Quanto contano gli altri?
Marisa: Gli altri sono importanti, soprattutto per l’amicizia. Ho moltissimi amici, soprattutto uomini. Di Enzo Ferrari ad esempio ero amica, perche’ gli dicevo chiaro in faccia quel che pensavo e lui era circondato da troppi yes-man. Abbiamo fatto delle litigate da paura!
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Non c’è spazio per altro, nemmeno la storia della scuderia piu’ buffa del mondo, la Serenissima in Florida, con Consiglieri dell’ONU e marchesi… Grandi donne, grandi storie. Avevo molti timori, prima di incontrare Marisa Zambrini e di intervistarla, non avevo mai intervistato nessuno: ma qualche paura la affronto anch’io. Grazie mille Marisa! Date un’occhiata al suo curriculum manoscritto qui
Grazie anche a Claudia Campagnoli, anche lei ha superato qualche timore, e alla famiglia Campagnoli dell’agriturismo “Al Motto”, se siete sul Lago fate un salto su http://www.agriturismoalmotto.com , per avermi fatto incontrare la bellissima donna dei record.
Un lavoro dopo la laurea: OGGI!
Pubblicato: luglio 30, 2013 Archiviato in: formazione, lavoro | Tags: formazione, inserimento lavorativo, lavoro autonomo, selezione del personale, tirocini, trovare lavoro Lascia un commentoUna borsa di studio da 500 euro al mese per 6 mesi, 30 ore di impegno settimanale, formazione, inserimento in azienda.
Una porta d’ingresso al mondo del lavoro, o un bello spiraglio.
Eppure – ci crederete? – nel Verbano Cusio Ossola non ci sono neolaureate/i interessati.
Abbiamo selezionato alcune tirocinanti, sono rimasti 3 posti scoperti: se siete laureate/i da non piu’ di 12 mesi e parlate almeno l’inglese, contattate il Servizio Promozione della Camera di commercio – tel. 0323.912.803/833 email promozione@vb.camcom.it
Oggi!
L’importante e’ finire
Pubblicato: luglio 29, 2013 Archiviato in: Aprire un'impresa, lavoro, lavoro e famiglia | Tags: cambiamento, lavoro autonomo, mettersi in proprio, motivazione, tempo 3 commentiQuesta mattina ho fatto fatica a concludere la mia corsetta. Ho un pò esagerato con bici&corsa. No, questo l’ho già detto l’altro giorno. Dieta sbagliata, pochi carboidrati? E poi l’umidità, il caldo. Eh certo: e’ estate!
Insomma, stamattina
qual’e’ la scusa?
Mentre arrancavo con ignominia nella salitella finale, ho avuto il tempo di pensare alla scusa.
E’ facile dire vado a correre. Anche alzarsi appena suona la sveglia, tutto sommato. Una si sente a posto, a dirsi: io, mi impegno.
La cosa difficile e’ farla tutta, la corsa.
Obiettivi, buoni propositi e voglia non bastano: occorre impegnarsi per tutto il percorso.
Questa la riflessione mattutina: avere attenzione e cura e dedizione per tutto il tempo che ci vuole.
Per tutte le cose, o almeno per le cose importanti, le uniche che meritano impegno ed attenzione.
Perche’ la corsa perfetta esiste, ma le condizioni ideali non ci sono (quasi) mai.
Le salite le affronto sempre con qualche timore, chiedendomi se ce la farò. Ma la vera domanda che mi faccio è: quanto dovrò faticare? Ho paura della fatica, dell’impegno e so che la parte piu’ dura e’ questa, continuare, avere fiducia o almeno tenacia.
La mia corsetta inizia in discesa, la salita al ritorno. Non e’ forse sempre così?
Gli ostacoli li troviamo a metà o alla fine: altrimenti che ostacoli sono? Prima e’ tutto facile, abbiamo lo slancio e la voglia.