Ambiente, paesaggio, cultura: contributi per progetti culturali

Wassup?

La Camera di commercio finanzia la progettazione di un’iniziativa  in linea con “Paesaggio a colori”, piano strategico culturale del Verbano Cusio Ossola. Domande entro il 13 dicembre 2013.  Bando e info su http://www.vb.camcom.it/Tool/News/Single/view_html?id_news=730

Paesaggio a colori e’ un’iniziativa sviluppata nel 2012 da Camera di commercio e Provincia, insieme al Distretto dei Laghi e con il contributo di Fondazione Cariplo. Hanno partecipato 80 rappresentanti di associazioni culturali, enti ed istituzioni pubbliche, comuni e comunità montane, associazioni di categoria e sono stati 1.500 studenti delle superiori.

Durante un anno di lavoro sono emersi punti di forza e debolezza, criticità ed opportunità del sistema culturale locale. Ma soprattutto sono state individuate e condivise priorità e modalità per raggiungerle

Foto Wassup? – di Charlie Stinchcomb su Flickr


Finanziamenti per donne e giovani

Hand in hand

In Piemonte e’ piu’ facile l’accesso ai finanziamenti bancari per imprese di donne e giovani.

La Regione infatti garantisce alla banca il prestito concesso, a costo zero.

Domani ne parla a Stresa Susanna Barreca  qui

Altre info sulle iniziative della Regione Piemonte qui http://www.vb.camcom.it/Page/t02/view_html?idp=1204

foto Hand in hand by © John Krzesinski, 2011  su Flickr qui


Donne per la sostenibilità: collaboriamo? Il 29 novembre il primo evento dedicato all’economia collaborativa

http://flic.kr/p/9fPtsT

C’e’ il coworking  e le warmshowers, il crowd funding e il carpooling.  Ci sono molte nuove imprese: di giovani e di donne. Sul coworking trovate un post qui  , le docce calde sono per i cicloturisti, la raccolta di fondi per le buone idee, il carpooling per muoversi spendendo e inquinando meno. Tutte vogliono dire: fiducia, voglia di stare insieme e collaborare.

Sharitaly e’ un grande evento dedicato all’economia collaborativa. Al mattino  vengono presentate  due ricerche, dell’Università Cattolica e di Duepuntozero Research. Al pomeriggio confronto fra start up, grandi imprese, enti pubblici e società civile.  Il progamma qui  http://www.sharitaly.com/programma-sharitaly.php.  Da leggere questo articolo di Marta Maineri, fondatrice di Collaboriamo!

Secondo gli organizzatori, l’economia collaborativa o sharing economy e’:

“un nuovo modello economico, capace di rispondere alle sfide della crisi e di promuovere forme di consumo più consapevoli basate sul riuso piuttosto che sull’acquisto e sull’accesso al bene piuttosto che sulla proprietà”

Voi che  ne dite? La foto  e’ “share some LOVE” – by Antony Cain su Flickr


FINANZIAMENTI per imprese e occupazione femminile – domande entro il 30 novembre 2013

Finanziamenti a fondo perduto per l’occupazione femminile | Dols Magazine.


Se mi assumi, ci guadagni. Incentivi per assunzioni donne disoccupate

Riduzione del 50% dei contributi per chi assume donne, disoccupate da 24 mes i (12  mesi se hanno piu’ di 50 anni) .

Questa pagina web  Incentivi assunzione donne 2013: agevolazioni disoccupate e over 50. chiarisce requisiti, modalità e così via.

Così chi assume donne, ci guadagna due volte.


AFFITTI BREVI: risorsa per il territorio o concorrenza sleale?

 

 abitazione

 Pubblichiamo di seguito il contributo di Lorella Granzotto su un’interesante tipo di servizio turistico: l’affitto breve.

 

 

 

 Nelle scorse settimane, presso la sede del Distretto Turistico dei Laghi a Stresa, si è svolta un’interessante iniziativa dedicata a “Come avviare e gestire gli affitti brevi” a cura di Rita Apollonio e Giulia Carosella.

La relatrice, co-autrice di una pubblicazione a moduli che si può ordinare attraverso internet** , ha cercato di chiarire l’argomento ad una nutrita platea molto interessata.

La premessa del seminario si è svolta parlando della nuova tipologia di turismo che predilige l’affitto breve: turisti-esploratori che da Viaggiatori diventano Viaggi-attori (protagonisti del loro viaggio e non passivi utilizzatori di pacchetti) e Viaggi-autori (che al ritorno pubblicano su internet foto e diari di viaggio).

Questi turisti vogliono essere indipendenti, integrarsi con i residenti, usare gli stessi negozi, frequentare gli stessi locali e svolgere le attività dei residenti; sono molto esigenti nei servizi richiesti, vogliono una iper-personalizzazione della vacanza e se la costruiscono su misura seguendo stimoli ben precisi. Se la città si apre a questo turismo può fare il bene anche dei residenti e diventare più accogliente per tutti.

 Molte persone nella nostra zona, molto provata economicamente dalla chiusura di aziende e dall’alto tasso di disoccupazione, cercano da qualche anno di far rendere le seconde case con affittanza turistica. Spesso offrono case accoglienti, comode, ben arredate, dotate di tecnologia e soddisfano una tipologia di turisti che non vorrebbe altre forme di ospitalità. Ma si sentono in concorrenza con alberghi e residence e vorrebbero affittare in modo rispettoso della legge.

Gli interrogativi principali che si pone chi affitta a turisti si possono così riassumere:

       qual è la normativa a riguardo?

       come avviare l’attività?

       come fare il contratto?

       come regolarsi col pagamento dell’affitto?

       come pagare le tasse (entrate e spese)?

       quali obblighi?

In sostanza le risposte sono state molto semplici, forse troppo semplici per essere convincenti perché si pongono in un sostanziale vuoto normativo a riguardo (la Legge n. 79 del 2011 sulle “Unità ammobiliate ad uso turistico” ribadisce che sono regolate dalle disposizioni del Codice Civile in tema di locazione):

   Non esiste una normativa specifica né nazionale né regionale (a differenza del Bed and breakfast che sono invece una specifica tipologia ricettiva con una precisa normativa regionale). Non essendo una tipologia ricettiva (e questa è la cosa fondamentale da tener presente!) non si può parlare di attività ed il riferimento normativo può essere solo il Codice Civile e le disposizioni in tema di locazione (L. 431/1998 “Disciplina locazioni immobili ad uso abitativo”).

        Va fatto un contratto in forma scritta che non va registrato se la locazione è inferiore a 30 giorni.

       Il pagamento va effettuato in cambio di ricevuta madre/figlia (con eventuale marca da bollo sopra una certa cifra).

       Le tasse vanno pagate nel 730 nella parte “Altri redditi” dichiarando le entrate senza scaricare le spese.

       Non si paga la tassa di soggiorno (se il proprio Comune l’ha introdotta) e non si ha l’obbligo della statistica da mandare mensilmente alla Provincia.

       La dichiarazione alla Pubblica Sicurezza va fatta solo nel caso di affittuari extra-comunitari o apolidi.

       NO pulizia finale, NO biancheria, NO colazione: sono tutti servizi di tipo ricettivo e quindi non ammessi visto che si tratta di locazione

       Si possono gestire in questo modo al massimo 3 appartamenti altrimenti si devono gestire in modo imprenditoriale e a questo punto possiamo parlare di tipologia ricettiva “Alloggi vacanze” con tutti gli obblighi conseguenti.

  Questo riassunto è molto sintetico ma per chi vuole praticare questo tipo di locazione il consiglio è quello di procurarsi le dispense realizzate da chi ha relazionato – con molta competenza e precisione – a Stresa sull’argomento.

 La pubblicazione sugli affitti brevi redatta da Rita Apollonio e Giulia Carosella “Come avviare e gestire gli affitti brevi – Short lets in Italia” si divide in 4 sezioni:

        inquadramento normativo

       aspetti commerciali e fiscali

       aspetti di marketing e promozionali

       gestione ottimale

 I moduli**si possono acquistare anche separatamente ad euro 30,00 facendone richiesta a:

rapollonio@aries2-consulting.it

gcarosella@aries2-consulting.it

www.aries2-consulting.it

Lorella Granzotto- Settore Turismo Comune di Verbania


Opportunità per neolaureate/i ed imprese del Verbano Cusio Ossola

  • 6 mesi di tirocinio; borsa di studio mensile 500 euro lordi; formazione
  • consulenza per la realizzazione di un progetto di internazionalizzazione>

Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura del Verbano Cusio Ossola – Risorse per nuovi mercati.


Il voucher per baby sitting ti da una mano!

Una mano con i bambini? babysitter1-400x300

Arriva il voucher per baby sitting.

Si tratta di una sperimentazione triennale (2013/2015) che tutti si augurano proficua. Destinatarie sono le mamme lavoratrici che hanno terminato il periodo di astensione dal lavoro prima e dopo il parto, come previsto dalla legge  e in alternativa al congedo parentale . Il contributo elargito ammonta a 300 euro mensili donato per 6 mesi (al massimo), spendibile negli undici mesi successivi al congedo obbligatorio. Serve per affrontare le spese relative ai servizi per l’infanzia pubblici o privati.

 


APPRENDISTATO: ECCO I CONNOTATI

Anche in Piemonte sono previste le tre tipologie contrattuali di apprendistato inserite nella Riforma del mercato del lavoro.

Va precisato che due di queste- l’apprendistato per la qualifica e il diploma professionale e l’apprendistato di alta formazione e ricerca– consentono di acquisire titoli di studio oltre alle competenze lavorative.

Tutti i datori di lavoro di imprese private di qualunque settore possono stipulare contratti di apprendistato. Diverso il discorso per gli enti pubblici ancora in attesa di regolamentazione.

Ma quanti apprendisti può assumere un’azienda?

artista vetro

Se siete un’azienda artigiana tutto dipende dal settore e dalla modalità di lavorazione (se lavorate in serie oppure no; se svolgete attività nei settori delle lavorazioni artistiche, tradizionali e dell’abbigliamento su misura; oppure siete un’ impresa di trasporto o di costruzioni edili).

In generale il numero di apprendisti corrisponde alla metà del numero complessivo di dipendenti in forza ad un’azienda. Un discorso che però va vagliato caso per caso: per questo vi raccomandiamo di consultare la legge 443/1985 .

Per le aziende non artigiane tutto dipende dalla pianta organica.

Se avete sino a 2 dipendenti qualificati potrete assumere un massimo di 3 apprendisti mentre se i dipendenti sono 3 o più, potrete far entrare in azienda un numero di apprendisti pari a quello dei dipendenti qualificati e specializzati in forza all’impresa. Inoltre da gennaio 2013 aumentano le possibilità di avvalersi di apprendisti agevolando chi ne ha assunti mesi addietro.

Se chi volete assumere ha un età compresa tra i 15 e i 25 anni potete stipulare un contratto di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale.

L’obiettivo è coniugare la formazione e lavoro con il conseguimento di un titolo di qualifica e/o diploma professionale riconosciuto a livello nazionale.

Il contratto per la qualifica ha una durata di tre anni mentre quello per il diploma di quattro. In entrambi i casi il monte ore di attività (esterne o internae all’azienda) non deve essere inferiore alle 400 ore annue.

Diverso il rapporto che si istaura nel caso di un contratto di alta formazione e ricerca. L’età del destinatario/a è compresa tra i 18 ed i 29 anni. Può servire per conseguire titoli di studio di istruzione secondaria (maturità), specializzazioni Ifts , titoli universitari, praticantato per accesso agli ordini professionali e per promuovere l’ingresso di ricercatori nelle aziende. La durata dei contratti viene definita dalla Regione in accordo con le istituzioni formative e le parti sociali.

Siete un’azienda artigiana e volete avvicinare un giovane al vostro mestiere?

Ecco il contratto di apprendista che “non tramonta mai”: un contratto di mestiere ovvero il contratto di apprendistato professionalizzante.

Tra i 18 ed i 29 anni ; questa è la fascia d’età ammessa per coloro che aspirano a “rubarvi” il lavoro. Il monte ore massimo consentito è di 120  nell’intero triennio formativo che può diventare un quinquennio per alcune figure professionali.

La distribuzione totale delle ore dipenderà dall’età, dal titolo di studio e dalle competenze della persona che avete scelto mentre la formazione tecnico-professionale è disciplinata dai Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro ma anche dal progetto vagliato dall’impresa.

La Riforma del mercato del lavoro ricorda inoltre che è possibile stipulare un contratto di apprendistato anche ai lavoratori in mobilità indipendentemente dalla loro età anagrafica.

Quest’ultima possibilità dà alle aziende un regime contributivo agevolato come per altro avviene con l’assunzione di apprendisti secondo le modalità sopra citate.

Oltre a tutto ciò, porte aperte alla sperimentazione di percorsi formativi in apprendistato. Su questo fronte la  Regione Piemonte   ha realizzato un bando ad “hoc”.