COMUNICAZIONE DIGITALE E GREEN ECONOMY = UN LAVORO “SU MISURA”

antoniaAbbiamo intervistato Antonia Santopietro, 44 anni, sposata, un figlio di cinque anni, e’ titolare e socia dal 1999 di Business World , società di consulenza e formazione con sede a Bari e a Verbania.

E’ imprenditrice per libertà. Libertà di mettersi in gioco e “giocare” il proprio talento. Libertà di vivere a ritmi diversi da quelli che ci facciamo spesso imporre.

E’ anche Presidente dell’associazione culturale We feel Green! per la promozione e la diffusione del vivere sostenibile, del consumo critico e consapevole, del benessere naturale, della decrescita felice e altre economie possibili.

Raccontaci della tua impresa

Aiutiamo imprese ed enti in progetti di sviluppo attraverso

consulenza, percorsi di formazione o accompagnamento manageriale con particolare riferimento alle aree della green economy e della comunicazione digitale web & social.

In collaborazione con enti ed associazioni organizziamo convegni e workshop su temi legati prevalentemente alla sostenibilità e al green marketing. Il mio lavoro prevede prevalentemente partnership con altri colleghi: parole d’ordine net-working ed integrazione delle competenze su progetti complessi. Ho sempre considerato l’interazione con altri professionisti, anche concorrenti, una risorsa ed un’opportunità di crescita. Per fortuna le opportunità di collaborazione, anche su grandi distanze, con internet e i social media sono fortemente migliorate ed amplificate. Condivisione e collaborazione per me sono sempre un valore aggiunto.

Che studi hai fatto e cosa facevi prima di diventare imprenditrice?citazionesantopietro

Il mio percorso formativo è stato piuttosto articolato, forse un po’ indicativo di una incertezza tipica del periodo post diploma. Laurea in Lingue e Letterature Straniere nel 1993 con una tesi sulla lingua russa e specializzazione in filologia slava. Questo percorso è stato trampolino di lancio per un’immediata introduzione al mondo del lavoro: ben lontano dalle pagine dei romanzi russi, in ambito commerciale ed internazionale. La necessità di comprendere alcune dinamiche e la crescente passione per il mondo di impresa mi hanno ben presto condotto ad intraprendere un ulteriore, lungo e mai interrotto percorso di studi e formazione che hanno spaziato da corsi in Gestione degli scambi internazionali, marketing internazionale, fino al Master of Arts (MA) in Marketing, Sales and International Business conseguito nel 2001. Da allora ho continuato con studi sempre più specialistici, legati al management di impresa e delle risorse umane (leadership ed intelligenza emotiva, comunicazione efficace, empowerment etc.). L’auto-formazione è quotidiana: la mia professione richiede aggiornamenti continui. Prima di diventare imprenditrice ho lavorato come traduttrice e responsabile ufficio estero per aziende manifatturiere e trading companies.

C’è un momento, un’occasione in cui scatta la molla che ci fa decidere: cosa ti ha fatto dire “voglio fare qualcosa di mio”?

Ricordo bene di aver avuto questa spinta dopo aver fatto un’esperienza di lavoro dipendente. Ci sono sempre, a mio avviso, due componenti motivazionali in questo processo:

la prima è il desiderio di essere artefice del proprio percorso di crescita professionale, nel bene e nel male, l’altro avere una grande convinzione che la propria idea imprenditoriale sia assolutamente fondata,

per usare un termine cauto…geniale” per esprimere una certa dose di “fiducia in se stessi” che nell’imprenditore non deve di certo mancare. La combinazione di intuizione, determinazione e audacia deve, tuttavia, assolutamente essere conciliata con studio, rigorosa preparazione e metodo.

Hai iniziato con un capitale tuo o hai ottenuto un finanziamento?

Ho iniziato con un capitale personale, sebbene allora fosse molto utilizzata una formula per giovan iimprenditori, il Prestito d’onore, che aveva delle incompatibilità con i miei tempi di realizzazione e quindi decisi di optare per l’autofinanziamento.

La tua giornata-tipo, dalle 7.00 alle 20.00.

Premetto che

per scelta personale ho dato alla mia vita un taglio di sostenibilità adattando un po’ l’attività e questo è uno dei vantaggi del lavoro in proprio.

Sveglia alle 7, disbrigo delle faccende domestiche, accompagno il figlio a scuola e poi (non prima di aver preso un buon caffè godendo dei vari scenari che il lago offre in ogni stagione) vado in studio dove in genere ho al mattino quasi sempre gli aggiornamenti via social sui vari progetti. Lavoro fino alle 16 se la giornata non prevede che mi sposti in giro per consulenze, appuntamenti etc.. quindi vado a prendere mio figlio, passo un paio di ore con lui spesso questo è il momento più rilassante, e poi aspettiamo cena e marito, dopo cena in genere rientro in studio per concludere attività di solito di tipo culturali, scrittura di articoli, etc.. Viaggio per lavoro abbastanza spesso e questo richiede un po’ di organizzazione in più.

Quali sono le difficoltà maggiori ?

Gli aspetti organizzativi, conciliare la gestione della famiglia e anche il piacere di ritagliare degli spazi per sé e il lavoro. In questo spesso ci si affida a delle collaborazioni oppure ad una rete di relazioni. Ottima programmazione e attitudine al problem solving rimangono in ogni caso le strategie migliori.

Cosa ti piace di più del tuo lavoro?

Senza alcun dubbio l’opportunità di sperimentare, la versatilità dei progetti e la possibilità di interagire con tanti professionisti in contesti diversi. Non nego di scontrarmi con delle difficoltà o imbattermi in fasi di stanchezza, a volte la vena creativa si spegne e si devono cercare delle nuove energie, soprattutto perché in questo lavoro ci si muove a contatto con le persone e le loro problematiche.

E’ un percorso di crescita personale, in cui si misurano anche i propri limiti

e quello che ci sta più a pennello, ma personalmente valuto il cambiamento come opportunità di rinnovamento e quindi cerco sempre nuovi ambiti e sfide su cui lavorare.

Le debbono sempre impegnarsi di piu’, per dimostrare quel che valgono?

Non ho incontrato particolari pregiudizi perche’ donna, forse più spesso per l’età, avendo iniziato abbastanza giovane, ma non posso dire che la strada per le donne non sia a volte in salita in alcuni contesti. Posso certamente dire che ho invece conosciuto professioniste molto in gamba e molto determinate anche con storie personali forti e che hanno fatto scelte importanti. Io dico che le donne hanno una marcia in più e devo anche dire che lavorano benissimo insieme.

Vantaggi e svantaggi del lavoro in proprio santopietro2

Premetto che io ho sempre visto prevalentemente vantaggi superiori agli svantaggi, soprattutto nella già citata libertà intellettuale di essere artefici della propria crescita professionale, tuttavia è innegabile che il sistema contributivo e fiscale italiano penalizza, anziché favorire, le attività imprenditoriali, spesso le logiche della burocrazia amministrativa di un’impresa tanto piccola quanto grande sfuggono a qualsiasi buon senso. Forse negli ultimi anni, a maggiore ragione con i venti di crisi che conosciamo, più forte si fa strada la necessità di pensare a fare impresa basandola su valori, cuore e relazioni più che su una logica incentrata su risultati di esercizio, e sui numeri della crescita.

Per sviluppare la tua attività o per lavorare meglio, di cosa senti necessità?

Di un confronto costante con altre persone, di avere uno spazio dedicato e di alternare l’attività lavorativa con attività culturali.

Tre consigli a chi oggi vuole aprire un’attività in proprio

# tenacia # preparazione costante ed una certa dose di .. #follia.

Ti chiedi mai : ma chi me l’ha fatto fare?

Direi di no, al limite quando avverto una certa stanchezza è perché devo mettere a fuoco il cambiamento. Ci ho pensato più volte e ho maturato l’idea che sia la sola dimensione lavorativa compatibile con la mia personalità: Questa scelta non è sempre a buon mercato ovviamente, perché

autodeterminarsi significa anche sopportare il peso della responsabilità delle scelte che riguardano sé e gli altri,

ma ritengo che chi lavora mettendo a frutto un proprio talento intellettuale o manuale ha in ogni caso l’opportunità di trovare una strada di espressione privilegiata, a volte, per alcune logiche, negata o limitata in contesti di lavoro dipendente. Se poi il governo e le istituzioni ci dessero una mano in più a non farci desistere scoraggiati sarebbe anche meglio! Ma questo è un altro capitolo…

Per saperne di piu’ : www.bwconsulenza.it e www.comunicazionegreen.it

Antonia e’ di casa su molti social network:

http://it.linkedin.com/in/antoniasantopietro

http://www.facebook.com/greenmarketingbusinessworld

https://twitter.com/bworldgreen

http://www.scoop.it/t/green-marketing


FACEBOOK E TWITTER :ISTRUZIONI PER L’USO

Frustrated Woman at Computer With Stack of PaperLe statistiche italiane  dicono che almeno il 65% delle imprese nazionali investe in un Social Network e nella rosa dei “papabili” sceglie proprio Facebook (seguito da Youtube e Twitter).

Questo “social” dà la possibilità di creare una pagina ufficiale della propria impresa  per presentarsi, aumentare le conoscenze e favorire il mondo in rete

Diversamente da prima in cui si diventava fan di una pagina generica di Facebook, ora per iscriversi ad una pagina ufficiale basterà cliccare sul pulsante “mi piace/like”.

Compiendo questo gesto chiunque vedrà nella propria home page gli aggiornamenti della pagina stessa come se fossero i post dei propri amici.

Come si fa? Basta andare sul menu Facebook sulla voce “ads and page”. Il percorso porta ad una pagina in cui si trovano l’elenco delle pagine che vengono amministrate da voi.

In alto c’è un pulsante con scritto “Create page”.

Cliccando qui si giunge alla maschera di creazione delle pagine dove, dopo aver dichiarato di essere i rappresentanti ufficiali per realizzarla, gli darete un nome.

Attenzione: la scelta del nome è importante perché superati i 100 iscritti non potrà essere cambiato. Per lavorarci senza renderla visibile si può operare con la modalità settings mentre con i wall settings (impostazioni sulla pagina) possiamo proibire ai fan di scrivere sul wall (pagina in questo caso) fino a quando non sarà pronta ( da “Manuale di buon senso in rete” di Alessandra Farabegoli)

Avete un blog e volete collegarlo alla pagina di Facebook?

Basta andare in “Edit”, nella pagina, e cliccare su “Applicazioni”. Qui compaiono modalità diverse che permetteranno di poter creare il collegamento.

Lo stesso si può fare con Twitter che permette anche di dare risposte automatiche.

A differenza di Facebook questo mezzo di comunicazione è più invasivo in quanto i cinguettii (da to tweet che significa cinguettare) possono essere davvero numerosi provocando stress in chi deve gestire questi canali.

Twitter permette di inviare messaggi solo a chi è presente nella lista dei contatti twett quindi a sua volta è già un follower (ovvero un sostenitore) non necessariamente un vostro amico ma semplicemente gente interessata a ciò che noi scriviamo e che ci ha rintracciato con lo stesso mezzo. Invece, per inviare un messaggio diretto pubblico è sufficiente avere il destinatario come following ( ovvero che ci segue!). Se siamo interessati a seguire qualcuno dobbiamo andare su segui. Se veniamo abilitati potremo ricevere da chi seguiamo tutti i tweet relativi all’argomento.

Il numero di caratteri a disposizione per scrivere ogni messaggio è al massimo 140. Chi lo utilizza è vivamente consigliato a non usarli tutti ma circa un centinaio in modo che i restanti siano utilizzati da chi vi risponde ovvero vi ritweet. Nei messaggi serve digitare gli hashtag ovvero il simbolo cancelletto (#):parole o combinazioni di parole concatenate precedute da questo simbolo fungono da etichette.

Etichettando un messaggio con un hashtag si crea un collegamento ipertestuale a tutti i messaggi recenti che citano lo stesso hashtag. Si possono inviare dei messaggi a tutti i propri follower e poi rispondere ai loro singoli post. Per rispondere pubblicamente usate lo username del destinatario preceduto dalla chiocciola (@). Tutti i messaggi vengono raggruppati in una conversazione e saranno visibili a tutti i follower partecipanti alla conversazione. Per inviare dei messaggi leggibili esclusivamente dagli utenti cui son diretti, basta andare nella pagina del destinatario e cliccare sull’omino con la scritta “invia un messaggio diretto” digitare il nome della persona preceduto dalle lettere ‘dm’. Si possono pubblicare anche foto cliccando sulla macchina fotografica e caricando dal PC l’immagine da postare, o inviandola direttamente dal telefonino se si ha l’applicazione . Twitter è nato come mezzo di comunicazione per commentare gli articoli pubblicati on line dai giornalisti ed oggi si rivela un utile motore di ricerca funzionale grazie alla modalità di invio dei messaggi, molto contenuta. Esistono poi all’interno di Twitter una barra di ricerca e un riassunto dei temi di attualità/tendenza chiamati Trending Topics. Qui si trova un elenco degli hashtag più utilizzati nelle frasi

Ci sono anche i Trending Topics localizzati che permettono la visualizzazione degli hashtag più popolari per ogni Nazione.