Turismo settore leader?

Si’, il turismo e’ leader. 

Anche contro lo spreco alimentare. Il 5 giugno e’ la Giornata Mondiale dell’Ambiente e noi la festeggiamo così: esperienze concrete per ridurre lo spreco alimentare.

 

Comunicato Stampa #savethefood5giugno.


AL LAVORO DOPO LA MATERNITA’ – Darsi una mano 3

Beautiful womenRientrare al lavoro dopo la maternità o paternità non e’ semplice.  Nel frattempo, fra il prima e il dopo, e’ cambiato il mondo: quello dei genitori e quell’altro,  in azienda e fuori.

 

C’è anche una diffusa cultura “contro” ,  che rende impossibile conciliare lavoro e figli. Se diventi genitore e sei donna, sul lavoro  sembra che hai chiuso, o quasi.  Lo dicono i numeri, ma qui parliamo dei fatti.  Statistiche e dati in un’altro post.

I FATTI

Dopo un’assenza prolungata, il rientro al lavoro e’ di per se’ un trauma:  sono cambiate le procedure, i clienti, i colleghi, la concorrenza, il mercato, i prodotti.  Bisogna ri-adattarsi a orari, tempi, luoghi e modi.

E poi, c’e’ il  nuovo capo: una boss o un boss che strilla, chiama a qualsiasi ora, non sente ragioni e impone mansioni non sempre qualificate o gradevoli… Genitore, At-ttenti!

Un bel casino, chi lo conosce lo sa.   Eppure qualcosa si può fare.

Whirpool, multinazionale che ha una sede a Varese, ha un “programma” per il rientro.

“Welcome back kit” : “bentornata, bentornato – ecco come fare”.

Colleghi e consulenti spiegano cosa e’ successo durante l’assenza, gli aspetti contrattuali legati alla maternità/paternità e come affrontare alcuni punti “critici” – la gestione del tempo, le relazioni con i colleghi dopo il rientro etc.

Piu’ in dettaglio il programma lo trovate qui http://www3.varesenews.it/economia/welcome-back-training-per-le-mamme-un-ritorno-al-lavoro-guidato-276611.html

Whirpool non e l’unica azienda che offre programmi per chi tiene famiglia: PWC offre servizi e assistenza prima, durante e dopo la nascita dei figli. L’intervista al responsabile del personale e’ qui  http://donne.manageritalia.it/2013/11/27/smart-welfare-pwc/    Il linguaggio “tecnico” e’ faticoso, ma comunque bravi anche a quelli di pidabliusì (e all’orgoglioso manager-papà intervistato).

E’ vero, queste non sono piccole aziende:

ma non ci avevano detto che le dimensioni non contano?

Le imprese piccole possono fare lo stesso unendosi, divendo le spese, aiutate magari da Comitati per l’imprenditoria femminile, associazioni di categoria etc.  (ci siete?)

Foto Beautiful women by Ray RLJ Photography NYC  su Flickr


Ambiente, paesaggio, cultura: contributi per progetti culturali

Wassup?

La Camera di commercio finanzia la progettazione di un’iniziativa  in linea con “Paesaggio a colori”, piano strategico culturale del Verbano Cusio Ossola. Domande entro il 13 dicembre 2013.  Bando e info su http://www.vb.camcom.it/Tool/News/Single/view_html?id_news=730

Paesaggio a colori e’ un’iniziativa sviluppata nel 2012 da Camera di commercio e Provincia, insieme al Distretto dei Laghi e con il contributo di Fondazione Cariplo. Hanno partecipato 80 rappresentanti di associazioni culturali, enti ed istituzioni pubbliche, comuni e comunità montane, associazioni di categoria e sono stati 1.500 studenti delle superiori.

Durante un anno di lavoro sono emersi punti di forza e debolezza, criticità ed opportunità del sistema culturale locale. Ma soprattutto sono state individuate e condivise priorità e modalità per raggiungerle

Foto Wassup? – di Charlie Stinchcomb su Flickr


ROSA? NO, ABBIAMO BISOGNO DI QUOTE AZZURE

8596256898_bd4188585d_c

Alle superiori, solo 4 prof. su 10 sono uomini, meno di 3 su 10 alle medie. Insegnanti, baby sitter, assistenti di direzione: tutte donne o quasi. Sì, le quote azzurre servono. Si laureano piu’ femmine che maschi: ahi, anche all’Università servono le quote azzurre? Purtroppo se i ragazzi si laureano di meno e’ perche’ ne hanno meno voglia. La differenza fra quote rosa e quote azzurre e’ tutta qui.

Gli uomini sono assenti perche’ non vogliono, non perche’ non riescono ad esserci!

La buona notizia e’ che la situazione migliora, lentamente.

The good news is we are making progress, but very slowly

                                                  Saidia Zandi – World Economic Forum

Lentamente migliora nel mondo, lentamente migliora in Italia.

L’Italia resta al 71° posto su 136 Paesi presi in esame dal World Economic Forum – una delle piu’ autorevoli voci nel mondo in materia di analisi economiche e sociali.  Recuperiamo qualche posizione rispetto al 2012: piu’ donne in politica. Sarò mica un effetto quote rosa?

La nostra esperta Cinzia Gatti ha preparato  una sintesi dei dati mondiali, italiani e della provincia del VCO:  la trovate su slideshare  .Ne abbiamo parlato a “Donne per la sostenibilità” il 15 novembre.

I NUMERI

I dati servono: innanzitutto per vedere la realtà come e’, non come ci piacerebbe che fosse.

Senza dati, ci sentiamo un pò come nel paese dei bugiardi. Il paese inventato (inventato?) da un uomo che ha avuto voglia di fare anche il maestro:

In quel paese nessuno /diceva la verità,/ non chiamavano col suo nome/ nemmeno la cicoria:

la bugia era obbligatoria.

Quando spuntava il sole/ c’era subito uno pronto/ a dire: “Che bel tramonto!”

                                                                                                                                                            Gianni Rodari – Il Paese dei bugiardi

Nel Verbano Cusio Ossola 1 impresa su 4 è governata da donne. Prevalgono turismo, dove quasi la metà delle imprese sono governate da donne, e commercio.

Il contributo delle donne all’economia provinciale e ai settori trainanti dell’economia provinciale e’ evidente. Tutto bene? No.

Le donne sono piu’ della metà dei cittadini (51%) e poco meno del 60% dei residenti laureati. Eppure  nel VCO il tasso di disoccupazione femminile e’ 3,6 punti percentuali piu’ di quello maschile.  Moltissime le donne scoraggiate  che abbandonano il mercato del lavoro. Il tasso di inattività femminile tra i 35-44 anni,  passa dal 17% nel 2011 ad oltre il 25% nel 2012.

E LA POLITICA?

Sono poche donne le  sindaco nel Verbano Cusio Ossola: 9 su 77 comuni.  Ancora meno le donne presenti in Giunte e Consigli comunali: risultati ben al di sotto delle medie regionali e nazionali.

Questi e molti altri dati li trovate nel bilancio integrato 2012 della Camera di commercio: contiene un primo bilancio di genere.

Detto altrimenti:

I temi posti dalle donne, la loro responsabilità, concretezza, il loro senso immediato di ciò che è primario, la loro vicinanza alla vita, la loro idea di economia di  crescita e di sviluppo NON ENTRANO NELLE AGENDE POLITICHE

                                                                                                                                                                                                                                    Pieranna Margaroli – imprenditrice

 Della stessa opinione la Premier Neozelandese Hellen Clark : ne abbiamo parlato sulle nostre pagine facebook qui.

Sono opinioni, per quanto autorevoli. Ma rispecchiano i numeri.

Nelle Camere di commercio le quote rosa sono state appena introdotte: oggi il 7% dei componenti di Giunta e’ donna. Prima erano il 2%.  Nessuna donna e’ Presidente di Camera di commercio. Ci sono solo due Vicepresidenti donna: una e’ Vittorina Prina, nel VCO.                                                                                Monica Onori – Unioncamere

                                                                                                                                                                                                                                             

Nelle società quotate sono state imposte le “quote rosa”. Oggi le donne sono piu’ presenti nei Consigli di amministrazione, ma sono

 appena l’11,8%. (erano il 6,8 prima della legge)  la situazione peggiora se si guarda ai ruoli ricoperti dalle donne: il 2,3% sono Presidenti del Cda e meno del 4% sono Amministratore Delegato                                                                                                                                                                                         http://www.linkiesta.it/donne-cda 

I dati dicono, sull’interpretazione si corre. C’e’ chi si arrovella, chi strilla:  piu’ donne nel cda = piu’ redditiviità. No, piu’ donne nel cda=piu’ propensione al rischio!.

E’ davvero necessario chiedersi e indagare cosa porta una donna in un cda? Cosa portano gli uomini con gli occhi verdi? E quelli con i calzini corti?

Ma che domande vi fate, ci facciamo?  Le donne non sono nei consigli di amministrazione, non sono dove si decide e questa e’ una stortura. Punto.

QUOTE AZZURRE? UN SUGGERIMENTO

6971031213_26ed7805da_zBoneyard_1Chiediamo le quote azzurre: alle simpaticissime feste scolastiche e di compleanno, in attesa nella sala d’aspetto del pediatra e del medico che visita genitori e zii,  a cercare parcheggio vicino alla scuola o all’asilo e così via. Su, via:  il mondo e’ bellissimo perche’ e’ fatto di tanti colori. Altrimenti e’ monotono.

LAVORIAMOCI SU, ALLORA.

La realtà e’ quella che e’: va cambiata. Lavoriamoci su. Mettiamo insieme i colori. Non e’ sempre necessario immaginare grandi cose: può bastare pensarle diverse.

Anche una sciarpa può essere concettuale: una riga al giorno, dell’identico colore del cielo: sky scarf Le cose a volte sono piu’ facili di quel che sembra,  come la sciarpa indossata da Steve West :  il modello gratis lo trovate qui.

L’ha disegnato proprio lui, Steve West: anche gli uomini ci riescono, se vogliono


Donne per la sostenibilità: collaboriamo? Il 29 novembre il primo evento dedicato all’economia collaborativa

http://flic.kr/p/9fPtsT

C’e’ il coworking  e le warmshowers, il crowd funding e il carpooling.  Ci sono molte nuove imprese: di giovani e di donne. Sul coworking trovate un post qui  , le docce calde sono per i cicloturisti, la raccolta di fondi per le buone idee, il carpooling per muoversi spendendo e inquinando meno. Tutte vogliono dire: fiducia, voglia di stare insieme e collaborare.

Sharitaly e’ un grande evento dedicato all’economia collaborativa. Al mattino  vengono presentate  due ricerche, dell’Università Cattolica e di Duepuntozero Research. Al pomeriggio confronto fra start up, grandi imprese, enti pubblici e società civile.  Il progamma qui  http://www.sharitaly.com/programma-sharitaly.php.  Da leggere questo articolo di Marta Maineri, fondatrice di Collaboriamo!

Secondo gli organizzatori, l’economia collaborativa o sharing economy e’:

“un nuovo modello economico, capace di rispondere alle sfide della crisi e di promuovere forme di consumo più consapevoli basate sul riuso piuttosto che sull’acquisto e sull’accesso al bene piuttosto che sulla proprietà”

Voi che  ne dite? La foto  e’ “share some LOVE” – by Antony Cain su Flickr


Come un albergo può risparmiare soldi riducendo il consumo di acqua

Con nuovi erogatori per le docce, ad esempio, si risparmiano quasi 3 mila euro. E molta acqua! Tutto  in questo articolo di  Adriano Nuccilli, responsabile sostenibilità SGM Conference Center:  Come un albergo può risparmiare soldi riducendo il consumo di acqua


A COSTO ZERO. Quando la vacanza e’ sostenibile (II parte)

Diapositiva2 COSA E’ IL TURISMO GREEN?

Green e’ un’etichetta per tanti usi. In questo post cerchiamo di fare chiarezza e dare un esempio. Recentemente abbiamo approfondito il tema con alcuni studenti dell’Alberghiero Maggia. Una sintesi la trovate su prezi.com : chi vuole può scaricare e riutilizzare la presentazione, copiarla e modificarla. Sostenibilità e’ anche condividere,  sharing.

ECO, NATURALE O GREEN ?

Tante le definizioni e le sigle. Qui semplifico e riduco a tre grandi categorie:

  1. turismo naturalistico
  2. eco-turismo
  3. turismo sostenibile

Faccio turismo naturalistico quando la natura e la cultura locale sono una delle motivazioni di base del mio viaggio. Una motivazione, non l’unica:

–        in vacanza faccio sport nella natura. Breve escursioni o scalate di terzo grado stanno insieme qui dentro

–        pratico il turismo dell’entroterra: in piccoli borghi, magari in agriturismo, visito il mulino…Si chiamo anche turismo rurale

–        e altro ancora (sempre su prezi.com )

Eco turismo vuol dire vacanza in luoghi incontaminati, protetti, come il Parco Nazionale della Valgrande o il Parco Veglia Devero. In vacanza ci si impegna – turisti e fornitori di servizi – a mantenere incontaminato il luogo.

Sostenibile e’ il turismo che guarda al futuro.

L’abbiamo già detto nel post precedente qui.

Soddisfo i bisogni che oggi hanno i turisti e gli abitanti E lascio impregiudicate la possibilità delle generazioni future di fare altrettanto. E’ importante la E. Non e’ un ma, e’ una E.

Vuol dire: preservare le risorse naturali e culturali, aprendoci comunque a culture diverse. E distribuire i vantaggi a tutti, in modo equo. Lavoro; lavoro pagato. Servizi per la popolazione locale.  E così via.

Il turismo sostenibile quindi lo posso fare anche a Milano. Meglio il Lago Maggiore, certo. Ma si può fare.

L’eco turismo a Milano, no.

Turismo naturalistico ed ecoturismo =prodotto turistico. Vuol dire: qualcuno vende qualcosa che altri desiderano acquistare. Individuo i bisogni dei turisti e metto insieme prodotti e servizi che li soddisfano.

Turismo sostenibile = processo=  risposta a 3 bisogni.  Dei turisti, delle “regioni” che li ospitano, del futuro.

I bisogni futuri degli abitanti del pianeta, dei cittadini  di quella località turistica, dei turisti. Tutti quanti.

Per riassumere:

il turismo sostenibile e’ qualcosa che ciascuno si ritaglia onestamente a misura delle risorse ambientali e culturali che ha a disposizione  e che vanno preservate.

UN ESEMPIO DI TURISMO SOSTENIBILE: MEETING E CONGRESSI “GREEN”

Un esempio concreto che abbiamo costruito e continuiamo a costruire. Si chiama

Diapositiva1Lago Maggiore Green Meeting. In sintesi: abbiamo scritto delle regole da rispettare per ottenere un congresso, meeting, evento “sostenibile”.

Come? chiedo ai partecipanti di attendere all’aeroporto fino ad un massimo di 30 minuti. In questo modo riduco i transfer. Organizzandosi bene si riesce ad avere un solo autobus che va da Malpensa al Lago Maggiore.

Facile? Vediamo. Per questa esempio semplice semplice bisogna almeno:

1)      CONOSCERE . Chi  “compra” il convegno e soprattutto i singoli partecipanti devono essere informati e accettare la regola. Ci sono i megalattici, che di andare sul pulman con gli altri no grazie. Ci sono quelli abituati al cartello con il loro nome che li attende all’uscita dal gate di arrivo. E poi via  con l’autista, che bello! Vanno informati e “convinti” o educati, se preferite.

Chi si occupa di voli e transfer deve a sua volta conoscere bene  la regola e comportarsi di conseguenza.

2)      ORGANIZZARE. Incastrare i voli di persone che arrivano da varie parti del mondo e ottenere tempi di attesa massimi di 30 minuti non e’ semplicissimo, richiede tempo ed energia

Una cosa facile e quasi scontata quindi richiede molta comunicazione, dettagliare inviti e programma, mail di verifica, contatti, attenzione. E collaborazione.

1Lago Maggiore Green Meeting non e’ solo una serie di regole: e’ un gruppo di imprese, molte guidate da donne, che lavorano insieme per ottenere un evento sostenibile.

Chi fornisce il catering a km. 0. Chi organizza i “piccoli” eventi che caratterizzano il congresso: attività di gruppo dette anche team building, cene di gala, escursioni, momenti di relax etc. Chi offre le sale ed i servizi collegati. Gli alberghi. I trasporti via terra, acqua etc. La tipografia. La comunicazione. Eccetera eccetera.  Chi si occupa di meeting e congressi sa quante persone ed imprese che fanno cose molto diverse siano coinvolti!

Il codice di comportamento di Lago Maggiore Green Meeting lo trovate su  http://lagomaggioremeetingindustry.wordpress.com o www.illagomaggiore.com o  prezi.com

I VANTAGGI

Molti. Ne riporto solo 3:

  1. meno pressione ambientale
  2. tutela delle risorse culturali. Imprenditrici ed imprenditori di Lago Maggiore Green Meeting si impegnano ad acquistare prodotti locali. Miele del Lago Maggiore anziche’ gadget made in Cina come omaggio. Danno informazioni sui “fattori” di attrattività naturale, artistica e culturale del luogo e promuovono azioni e interventi di responsabilità sociale a favore della comunità ospitante. Alcuni alberghi della filiera sono registrati EMAS, altri operatori fanno il bilancio sociale etc.
  3. vantaggi economici e sociali.  Facciamo  lavorare le imprese locali. Nasce qualche posto di lavoro qualificato in piu’. Il turismo congressuale allunga la stagione turistica: vuol dire contratti di lavoro piu’ lunghi, meno congestione etc….

MA E’ DAVVERO GREEN?

Alcuni spacciano per “green” cose che non lo sono: si chiama green washing. Si legge: fuorviare i consumatori, dire false verità, facendo apparire “green” cio’ che non lo e’.  Ad esempio “CFC free” e’ una bufala, non green. La legge vieta i CFC. Punto. Comprereste qualcosa  che e’ “colera free?”  E un prodotto “tutto naturale”? Cosa vuol dire? Pieno di allegri germi patogeni? fatto di fango? Lasciamo stare. Due bei siti per saperne di piu’ sono http://www.stopgreenwash.org/criteria   e http://sinsofgreenwashing.org/findings/the-seven-sins/index.html con l’elenco dei 7 peccati di chi fa green washing. Due li ho copiati qui.

Per non fare anche noi green washing, le imprese di Lago Maggiore Green Meeting si impegnano a fare un report finale al cliente e alla Camera di commercio, indicando cosa e’ stato fatto per rispettare le regole. Il report e’ unico ed e’ la somma di informazioni provenienti da tutte le imprese coinvolte. Specifica se il catering e’ stato a km 0, quali erano i prodotti locali (per categorie), in che percentuale erano presenti prodotti a km 0 sul totale dei prodotti offerti. The e caffe’ a km o ad esempio non li abbiamo. E cosi via.

GDI_Banner_300x250_px_NEWIl 14 novembre a Stresa a “Donne per la sostenibilità” c’e’ un assaggio di green meeting.

Tutta la comunicazione e promozione dell’evento e’ esclusivamente on line.  Anche le presentazioni e documenti sono su chiavette in cartone riciclato. Il resto, lo scoprite partecipando. Il programma e la scheda di iscrizione sono qui.

La prima parte del post e’ qui.


Turismo e arte: nasce il Coworking alla Città dell’Arte di Biella

terzo-paradisoFondazione Pistoletto ,Viaggi e Miraggi e Movimento Lento lanciano  un progetto di coworking in uno spazio prestigioso: la Città dell’Arte creata a Biella dall’artista Michelangelo Pistoletto.

L’obiettivo è quello di condividere uno spazio lavorativo anche con professionisti e aziende attive nello slow tourism. Open day il 16 novembre: Cittadellarte-Fondazione Pistoletto – News.


A COSTO ZERO. Quando la vacanza e’ sostenibile (I parte)

by Roberta
a walk, a tree – roberta

In vacanza consumiamo di piu’.

Raddoppiamo il consumo di acqua, ad esempio. Un turista d’affari a un congresso produce mediamente il 75% di rifiuti solidi in piu’ che a casa propria.  Altri dati sui congressi anche qui http://www.linkedin.com/groups/Reduce-waste-save-money

Parleremo di questi temi il 14 novembre a Stresa: “DONNE PER LA SOSTENIBILITA’” e’ il titolo dell’evento, programma e iscrizioni qui. Questo e’ il primo di una serie di post sulla sostenibilità. Altri sono su Facebook: seguiteci anche lì.

Partiamo con il turismo sostenibile. Nei giorni scorsi  ne abbiamo discusso con un gruppo di studentesse e studenti dell’IStituto Alberghiero Maggia http://www.alberghierostresa.it/.  Alcune studentesse saranno con noi il 14 novembre: si occuperanno di accogliere gli ospiti e di illustrare gli aspetti green del convegno.

Perche’ si parla di turismo sostenibile? Io la chiamo la regola del cImenoerre:  + C-R=0.  Vediamola insieme.

Il turismo cresce o diminuisce?

C’e’ stata e c’è la crisi, sempre meno famiglie rinunciano alle vacanze: va male insomma.  Invece no.

Il turismo ha ritmi di crescita costanti negli anni: parlo del turismo mondiale. Nel 2012 per la prima volta e’ stato superato il miliardo di arrivi. Sono aumentati anche i guadagni, le entrate.  Chi va in vacanza? Quasi la metà degli arrivi e’ dai “paesi emergenti” – il 47% . E dove va? Il 52%  in Europa, il 16% in America (nord e sud) e ben il 23% nei “paesi emergenti”. La graduatoria dei singoli paesi: stabile al primo posto la Francia, la nazione piu’ desiderata, al secondo posto la Spagna, terza la Cina. Sì, la Cina, comparsa in graduatoria solo negli ultimi anni. Seguono USA e Italia, che rimane ferma al 5^ posto, dopo essere scesa dal podio.

Aggiungiamo altri cambiamenti: i voli low cost hanno ridotto le distanze ed aumentato anche la percezione che viaggiare sia possibile. Aggiungiamo la crisi economico-finanziaria e il web. Internet permette di confrontare posti, costi, di cambiare idea fino all’ultimo minuto. Consigliati e aiutati da amici o sconosciuti che scrivono commenti, descrivono itinerari, pubblicano guide gratuite.

Si fanno vacanze piu’ brevi ma piu’ frequenti (tecnicamente short breaks). Soprattutto cambiano le motivazioni del viaggio:

“andare in vacanza e’ oggi un bisogno primario”

Melissa – III A – Istituto Alberghiero Maggia

Cresce la concorrenza, c’e’ una grande pressione competitiva:  +C

Sempre piu’ persone vanno e vogliono andare in vacanza: piu’ clienti, + C

Che male c’è se il turismo continua a crescere?

Tutti dovremmo preoccuparci del futuro, perché là dobbiamo passare il resto della nostra vita

                  Charles Franklin Kettering

Usiamo oggi risorse che non saranno piu’ disponibili domani:

  • risorse naturali (aria, acqua…)
  • risorse culturali (il paesaggio, le tradizioni locali….)

Le usiamo in un modo dissennato: le consumiamo e poi non ci sono piu’. Inquiniamo aria e acqua, costruiamo ovunque e comunque, asfaltiamo strade bianche e campi, disboschiamopasseggiamo in centri dove troviamo negozi tutti uguali – Milano, Dublino, Venezia, potremmo essere dovunque. Qualcosa resterà.

Prima Il “buco nell’ozono”,  poi l’effetto serra e il riscaldamento globale, oggi i costi dell’energia: cittadini e governi  hanno iniziato a pensare che e’ impossibile proseguire su questa strada.

Quel che sprechiamo, distruggiamo, inquiniamo non ci sarà piu’. Non c’e’ piu’: – R

Chi può e deve fare qualcosa?  Cosa davvero bisogna fare? Così nessuno e’ davvero responsabile: – R

Alla fine, la somma da’ un bello 0. Zero per noi, zero per chi verrà.

Cambiamo la regola

Il turismo sostenibile mette insieme  due aspetti:

–        l’attenzione all’uso ottimale delle risorse, ambientali e culturali. E l’attenzione alla distribuzione dei vantaggi socio-economici che dal turismo possono venire. Pensiamo alle aree molto povere: il turismo e’ sostenibile se il turismo aiuta una larga fetta della popolazione ad uscire dalla povertà, ad esempio.

–        la necessità di adattarsi ai cambiamenti e ritagliarsi una fetta di mercato. Necessità che tocca sia le imprenditrici/imprenditori  (alberghi, campeggi, agenzie di viaggio, ristoranti, centri sportivi etc. etc.) sia le destinazioni – vale a dire l’insieme della località geografiche, imprenditrici/imprenditori e tutti coloro che ci lavorano, tutte le risorse presenti (lago, montagna, musei, eventi culturali, accoglienza….) e l’immagine che hanno di questi luoghi i turisti.

“Il turismo ha un impatto significativo, ma e’ possibile fare in modo di ridurre o eliminare gli impatti negativi, aumentando quelli positivi”

Cambiamo  la regola. +C-R= 0 può diventare +C+R=S:

+ C            maggiore conoscenza

+ R            riuso, riciclo, riduco il consumo

=

S               sostenibilità ambientale, sociale, economica

Nella seconda parte del post, come può funzionare.